L’ultima opera del Teatro dell’assurdo Accordo Stato – Regione

Il 12 gennaio 2021 con deliberazione n. 3, la Giunta di Governo ha espresso il proprio apprezzamento allo “Schema di Accordo tra Stato e Regione Siciliana per il ripiano decennale del disavanzo”.

Non si riesce a capire come possa esserci stato un “apprezzamento” di un documento che, per quanto ci riguarda direttamente (punto 2 lettera J), consideriamo scriteriato e che potrebbe scaturire in invenzioni legislative riconducibile alle cosiddette illogicità manifeste.

Apprezzamento scriteriato perché se dovesse trovare attuazione quanto ipotizzato si rischierebbe di arrecare non pochi vulnera:

a) alle prerogative statutarie della Regione Siciliana, di rilievo costituzionale;

b) alle competenze legislative statutariamente attribuite all’Assemblea Regionale Siciliana, parimenti di rilievo costituzionale;

c) all’attuale assetto normativo, stabilito dalla legge regionale n. 10 del 2000 e successive modifiche;

d) alle scelte organizzative effettuate da diversi lustri dai Governi regionali, compreso l’attuale, circa gli incarichi dirigenziali apicali;

e) a cascata, all’operatività di tutte le attuali strutture dirigenziali dell’amministrazione regionale, con evidenti rischi di paralisi, in danno ai cittadini ed alle imprese siciliani.

Considerato che la Giunta di Governo ha deciso di apprezzare questo accordo, sembrerebbe palese una situazione a dir poco paradossale: la nostra Regione non dispone, in buona sostanza, di una dirigenza professionale, atteso che non vi sono più dirigenti di prima fascia, mentre quelli di seconda fascia sono ridotti a n. 4 unità. Usciamo allo scoperto e diciamo chiaramente che gli attuali incarichi ….