Dirigenti Esterni Quantifichiamo l’8%

Signori Onorevoli,

l’emendamento che Vi apprestate a votare in Aula che consentirebbe l’ingresso di circa un centinaio di dirigenti esterni, pari a circa l’8% dei dirigenti di terza fascia, contrariamente a quanto asserito dagli organi di stampa non rappresenta un mero recepimento di una norma nazionale (art. 19, comma 6, del Dlgs n. 165/2001). 

Infatti, la norma nazionale appena richiamata fa riferimento all’ 8% per cento della dotazione organica dei dirigenti appartenenti alla seconda fascia. 

Nella Regione siciliana, è bene chiarirlo, tali dirigenti sono inferiori alla decina !!!  

Per quanto sopra detto, il mero recepimento della norma nazionale non consentirebbe l’assunzione di un solo dirigente!

È chiaro, quindi, che l’emendamento così com’è formulato intende concedere qualche cortesia di carattere “politico” al personale esterno alla Regione siciliana. A tal proposito, come già messo in evidenza dalla Corte dei Conti nel corso degli anni, non si ravvisa la necessità di una assunzione immediata di nuovi dirigenti.

Se questo emendamento venisse approvato, verrebbe a crearsi il paradosso che un centinaio di dirigenti esterni (numero calcolato sulla dotazione attuale dei dirigenti di terza fascia) verrebbe inquadrato in seconda fascia, essendo la terza fascia ad esaurimento. Così, dirigenti che per una vita hanno tenuto in piedi la macchina burocratica regionale sarebbero di fatto scavalcati dai nuovi arrivati. Un fatto che produrrebbe la mortificazione dei dirigenti di terza fascia della Regione siciliana, così come ampiamente sottolineato dalle forze politiche del PD.

La problematica appena descritta mette in evidenza, ancora una volta, la necessità della soluzione dell’annosa questione della terza fascia dirigenziale nella Regione Siciliana. Tale fascia che è stata prevista, in sede di prima applicazione, dalla legge regionale 15 maggio 2000 n. 10 solo in una fase transitoria, non è presente nelle altre Regioni d’Italia, negli Enti locali e nello Stato.

Dopo circa 19 anni dalla emanazione della menzionata legge regionale, la situazione attuale è che quasi la totalità del personale dirigenziale della Regione Siciliana (99%) appartiene, appunto, alla terza fascia di cui non esiste traccia nella legislazione nazionale né nella compagine dirigenziale degli altri Enti Locali territoriali. 

Si rappresenta, altresì, che nella prima fascia non è presente alcun dirigente regionale e che la seconda fascia si è notevolmente ridimensionata fin quasi a scomparire. È importante sottolineare che il passaggio alla seconda fascia della dirigenza non comporterebbe nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica regionale in quanto non esiste alcuna differenza di trattamento economico tra le due fasce: seconda e terza. 

Contrariamente a quanto da più parti asserito, il passaggio alla fascia superiore non costituirebbe una promozione di massa sia perché il dirigente non avrebbe alcun vantaggio economico sia perché non svolgerebbe mansioni superiori rispetto a quelle che già svolge.

Altra importantissima considerazione, nel caso di passaggio alla seconda fascia, i dirigenti regionali (di cui si è sempre lamentato il sovrannumero) potrebbero partecipare ai bandi per la mobilità in uscita verso gli altri Enti Locali o verso lo Stato, con conseguente diminuzione del numero degli stessi presso la Regione Siciliana. 

In atto, infatti, tale possibilità è ostacolata per la difficoltà di inquadramento giuridico dei dirigenti regionali presso le altre Amministrazioni.